Il 6 dicembre 2022 Bioindustry Park, in qualità di partner, ha preso parte al 4° meeting annuale del Sistema Invitalia startup organizzato a Roma presso l’Auditorium dell’Agenzia e focalizzato sui risultati dello studio “Scaling-up in Italia: cosa chiedono le startup?” realizzato dal Politecnico di Torino su 1.214 startup innovative italiane, fondate a partire dal 2013.
Lo studio ha analizzato i percorsi di sviluppo delle startup raccogliendo le opinioni su fattori critici e di successo per l’avvio di percorsi di crescita e tenendo conto di un ampio set di dimensioni quali: capitale umano, risorse finanziare, accesso al mercato, internazionalizzazione, crisi pandemica ed energetica, ruolo degli ecosistemi e delle policy.
In sintesi:
- il 66% delle imprese è già operativo sul mercato
- la maggior parte di esse opera in ambito ICT e Ambiente & Energia
- le imprese sono distribuite su tutto il territorio italiano, ma si riscontra una elevata concentrazione geografica, in particolare nelle province di Milano e Roma, e, più in generale nel Nord (56%).
- il modello prevalente è B-to-B (65%), con incidenza relativamente maggiore di PMI tra le imprese clienti. È tuttavia interessante notare che il 25% delle imprese sviluppa soluzioni anche per la pubblica amministrazione
- il 40% delle startup offre servizi innovativi e il 43% combinazioni di prodotti e servizi innovativi
- il 44% ha impatto sul miglioramento dei prodotti/servizi venduti dai clienti
- il 66% dichiara di aver fatto ricorso a strumenti per la tutela della Proprietà Intellettuale.
Tra le imprese consultate, 140 hanno avviato percorsi verso lo scale-up, ossia hanno raccolto capitali di rischio superiori a 3 milioni di euro o un fatturato in crescita e superiore a 1 milione di euro o un numero di dipendenti superiore a 25.
Per quanto riguarda le strategie per la crescita, prevalgono aspettative di crescita come impresa indipendente (70%), seguite dall’integrazione con altre realtà industriali (29%). L’acquisizione da parte di gruppi nazionali o internazionali è tra il 15 e il 20%, mentre risultano ridotte le aspettative di quotazione sul mercato azionario (9%). Le imprese coinvolte prevedono quali leve strategiche per lo sviluppo: l’introduzione di ulteriori nuovi prodotti e servizi innovativi (81%), ad accordi con altre imprese di maggiori dimensioni (56%) e ad investimenti in marketing internazionale (49%).