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8 MARZO INSIEME A “VIOLETTA, LA FORZA DELLE DONNE”

By 8 March 2023No Comments

La Giornata internazionale delle Donne ci offre l’occasione per incontrare una realtà impegnata nella promozione di una comunità che ricerca nella cura delle relazioni l’antidoto alla violenza sulle donne.  Ce ne parlano Barbara Bellardi, vice presidente e responsabile comunicazione e la dott.ssa Barbara Bessolo, responsabile scientifica dell’Associazione Violetta, la forza delle donne nata a Ivrea nell’ambito dello Storico Carnevale.

La vostra storia parte dalla forza e dal coraggio esemplari di una donna diventati patrimonio culturale di Ivrea e del suo territorio. Ci raccontate com’è nata la vostra attività?

Lo Storico Carnevale di Ivrea con il gioco simbolico della Battaglia delle Arance rievoca ciò che in parte risiede nella leggenda e in parte è realmente accaduto nel Medioevo, cioè l’affrancamento della comunità Eporediese dall’oppressione di un tiranno grazie ad una donna.  Il Carnevale è una celebrazione, una festa ma soprattutto un incontro in cui la comunità si spoglia degli usuali abiti formali e quotidiani e indossa una nuova pelle fatta di costumi storici, divise, maschere e sorrisi per celebrare la propria capacità di autodeterminazione.

Violetta, la “Vezzosa Mugnaia” è la protagonista del Carnevale e incarna il concetto di libertà e di giustizia, l’orgoglio femminile, la ribellione contro qualsiasi forma di sopruso, violenza, mancanza di rispetto, la salvaguardia del proprio legame d’amore. Da questa figura ha preso vita il nostro progetto “Violetta, la forza delle donne”, nato nel maggio 2017 e promosso inizialmente da L’Ordine della Mugnaia (Associazione che raggruppa coloro che nelle varie edizioni hanno ricoperto il ruolo di Mugnaia, Generale, Sostituto del Gran Cancelliere e Podestà, i personaggi principale del Carnevale) e da altre donne appartenenti alle varie Componenti del Carnevale che a mano si sono unite, con l’obiettivo di favorire iniziative di prevenzione e sensibilizzazione dedicate alla violenza di genere  e  di  mettere  in  campo  azioni  concrete  di  sostegno,  ascolto e aiuto  a favore di  donne vittime di  violenza.

L’Associazione conta sulla presenza di 26 socie fondatrici con il chiaro intento di combattere il fenomeno attraverso un vero e proprio Progetto di psicologia di comunità per sviluppare una solidarietà di pensiero che non ammetta giustificazioni nei confronti della violenza sulle donne e sostenuto dalla comunità del Carnevale (formata da circa 15mila persone),

Qual è il vostro metodo di intervento? Quali sono stati i risultati principali?

La nostra attività si svolge principalmente su due fronti:
– il potenziamento di un percorso di sostegno continuativo e gratuito rivolto alle donne vittime di violenza che hanno trovato la forza di uscire dal silenzio e di portare avanti la “loro battaglia”. Gli aiuti si concretizzano nell’attivazione di una linea telefonica di ascolto e accoglienza, nella consulenza psicologica e psicoterapia, sostegno alla genitorialità, consulenza legale, lavoro in rete con le Forze dell’Ordine, i Servizi e le Associazioni presenti sul territorio. Ad oggi oltre 50 donne sono state seguite dalla nostra équipe di professioniste, composta da 6 psicologhe psicoterapeute e 3 avvocate. Nell’ultimo anno abbiamo inoltre attivato una soluzione di primissima residenzialità per situazioni di particolare emergenza nella quale, oltre ai professionisti, collaborano donne volontarie dell’Associazione che si sono emancipate dalle situazioni violente.

– l’organizzazione e la promozione di azioni di sensibilizzazione e prevenzione della violenza domestica rivolte soprattutto alle nuove generazioni. Sono attivi progetti con le scuole secondarie di secondo grado di Ivrea, scuole dell’infanzia e primarie del Canavese, con il prossimo anno scolastico sarà attivato un progetto anche per le scuole secondarie di primo grado. I riscontri che abbiamo ora sono molto incoraggianti in termini di sensibilizzazione sulla tematica e che nelle azioni messe in campo la comunità canavesana continua ad essere sempre più coinvolta ed informata.

Come siete cresciute e a quali bisogni vi trovate più spesso a rispondere?

L’Associazione Violetta ha mosso i primi passi per promuovere e garantire interventi di sostegno psicologico a favore delle donne vittime di violenza che si rivolgevano all’ASL TO4, arricchendo la proposta terapeutica e cercando di favorire il più possibile la continuità degli interventi. L’intervento clinico principale messo in campo è stato quello della psicoterapia di gruppo. I gruppi di psicoterapia, nati per integrare le terapie individuali, sono stati decisivi nel percorso di affrancamento dalla violenza. Non essere “sole”, poter esplicitare il proprio dolore, avere di fronte persone che stanno attraversando esperienze simili, trovare in queste punti di contatto o differenze, ha creato, tra le donne, un’elevata risonanza, una sorta di complicità che ha dato forza e ha potenziato la consapevolezza del loro diritto a gestire la propria vita ed il proprio benessere. A questo si è aggiunto un nodo della rete dal valore fondamentale: quello della comunità. Mano a mano che la cittadinanza è stata raggiunta da un’informazione più precisa e puntuale e le persone hanno compreso i valori che spingevano le nostre azioni, la partecipazione di tutti è diventata sempre più attiva.

I servizi offerti sono cresciuti per rispondere a richieste che non riguardano solo le donne ma anche i figli maggiorenni di violenza assistita che chiedono supporto, familiari in difficoltà nel comprendere cosa fare in queste situazioni, amici e conoscenti, insegnanti. Oltre all’ambito sanitario e sociale, abbiamo ampliato la collaborazione con le Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Procura), istituito canali diretti con le scuole dei vari ordini e gradi del nostro territorio così da facilitare i passaggi necessari qualora si presentino situazioni di bambini o ragazzi legate a forme di  maltrattamento,  aperto  collaborazioni  con  agenzie  del  lavoro  per  creare  percorsi  di  accompagnamento delle donne nella ricerca di un lavoro quando questo si renda necessario.

Parlando di prevenzione e sensibilizzazione, è stato scritto anche un albo illustrato dal titolo “Scarpette frigie” per affrontare in modo semplice con bambini e adulti questo fenomeno delicato e favorire l’apprendimento, fin dalla tenera età, di quali siano gli atteggiamenti che devono essere rinforzati e coltivati come “antidoto” e forma di contrasto di futuri comportamenti violenti.

  1. Agire a favore dell’empowerment femminile può essere una leva per affrontare il problema della violenza? In che modo?

Pensiamo che l’essenza dell’empowerment al femminile sia la capacità di prendersi cura e di procedere mentalmente ad un costante passaggio dalla competizione alla collaborazione in ogni ambito della vita quotidiana, ponendo le donne come portatrici di un ruolo sociale di collante, che di fatto hanno sempre posseduto sia nelle società agricole che in quelle industrializzate.

Proprio grazie a queste capacità, l’evoluzione di questo gruppo di lavoro partito dalle donne, ha visto un coinvolgimento importante anche degli uomini il cui contributo è stato fondamentale per il successo del Progetto prima e dell’Associazione dopo. Ci sono fortunatamente molti uomini che “non ci stanno” a che passi il messaggio di un maschile così deteriorato, così poco funzionale, così aggressivo perché di fatto incapace e insicuro.

La sicurezza che il maschile deve dare a partire dalla relazione, anche di coppia, è una sicurezza che non passa dalla forza intesa come autorità, potere, fisicità, ma come autorevolezza, cura, capacità di contenimento. Questa dialettica tra il femminile e il maschile nell’ottica dell’integrazione e della complementarietà è andata via via definendosi e ci caratterizza. Pensiamo di fatto che sia la chiave per portare avanti non solo le nostre azioni, ma in generale per provare a scalzare sempre di più il fenomeno della violenza sulle donne.

  1. In che modo il territorio sostienere questo processo e la vostra attività?

In questi anni la comunità del nostro territorio ha saputo comprendere, accogliere, condividere e mettersi a disposizione della nostra Associazione veicolando spontaneamente diverse iniziative. Un sostegno corale che ci ha permesso di realizzare idee e creare simboli ormai riconosciuti dall’intera comunità eporediese. Da sei anni organizziamo in occasione del 25 novembre, presso il Teatro Civico G. Giacosa di Ivrea, un evento di sensibilizzazione sempre molto partecipato, che vuole anche essere un ringraziamento a chi ci sostiene nelle attività svolte. In quello stesso periodo le numerose richieste da parte dei commercianti di Ivrea di poter avere le nostre “scarpette rosse” da esporre in vetrina permettono di “vestire ed investire la città”, rendendola veicolo di un preciso messaggio di solidarietà e di non giustificazione della violenza sulle donne.

A queste si affiancano azioni di comunicazioni nell’ambito dello Storico Carnevale di Ivrea, per una condivisione corale di grande risonanza sul nostro territorio. L’evoluzione stessa dei nostri progetti è il risultato di un ascolto rispettoso nei confronti delle proposte che ci arrivano da parte delle persone che a vario titolo vogliono dare il loro contributo e un aiuto concreto. In linea con questo, abbiamo anche ricevuto sostegni economici da alcune componenti del carnevale, da aziende e da singoli cittadini ma ora ci troviamo nella necessità di reperire altri aiuti per poter portare avanti le nostre attività nella loro evoluzione.

SOSTIENI VIOLETTA LA FORZA DELLE DONNE

Chiunque può sostenere l’associazione facendo una donazione:

online con carta  di credito http://www.violettalaforzadelledonne.it/dona-2/

con bonifico bancario: Violetta la forza delle donne – IBAN IT41R0306909606100000176397

Sito www.violettalaforzadelledonne.it

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