
A Trieste la seconda tappa dell’evento annuale che riunisce i principali attori nazionali del settore Scienze della Vita. Nel 2026 l’evento sarà ospitato dal Bioindustry Park.
Il ruolo dell’open innovation e degli ecosistemi territoriali delle Scienze della Vita come motore di crescita, stimolo alla competitività e strumento di miglioramento della qualità della vita dei cittadini nel segno dell’innovazione tecnologica. E’ tema del convegno “Open InnovA(c)tion: Modelli di ecosistemi territoriali delle Scienze della vita a confronto” che si è tenuto il 12 giugno all’Urban center di Trieste su iniziativa della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Cluster Scienze della vita Friuli Venezia Giulia, Federated Innovation @MIND e AstraZeneca Italia.
Rappresentanti delle associazioni di categoria nazionali, di aziende leader, di attori chiave del settore ed esponenti di ecosistemi di primaria importanza hanno esplorato i temi più attuali legati all’Open Innovation nelle Life Science declinata nelle imprese e nelle policy territoriali, nel confronto tra modelli e tra ecosistemi, nelle esperienze delle eccellenze nazionali.
L’intervento è stato introdotto da Alessia Rosolen, Assessore lavoro, formazione, istruzione, università, ricerca e famiglia Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha portato una riflessione a 360° sul tema dell’innovazione per il futuro del Friuli Venezia Giulia e in generale dell’Italia e dell’Europa. Ha ricordato quanto sia fondamentale generare ecosistemi che dialoghino al proprio interno e che grazie alla reciproca collaborazione sappiano creare opportunità di crescita in primo luogo al proprio interno, sfruttando luoghi fisici dove le grandi aziende possano incontrarsi anche in maniera spontanea con PMI e startup – ad esempio in mensa o in palestra – in modo tale che alla cosiddetta “innovazione programmata” si possano affiancare ulteriori iniziative di “innovazione spontanea non programmata”. Il Presidente ha poi sottolineato quanto sia importante, in un contesto mondiale di tensioni geopolitiche, scegliere i settori della ricerca e dell’innovazione da mantenere in Italia e da aprire alla collaborazione con determinate aree con le quali vi sia una tradizione di valori e visione comune e di rapporti di rispetto reciproco.
Presente il Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita ALISEI, rappresentato dalla neo Presidente Alessandra Gelera che ha confermato il ruolo di fare rete con tutte le componenti dell’ecosistema italiano Life Science, stimolando il dialogo anche tra i punti più distanti del sistema nonchè agevolando la messa a fattor comune di competenze e best practice di ricerca e sviluppo di tecnologie per la cura, i progetti di crescita delle imprese e di formazione dei talenti, la valorizzazione dei progetti strategici finanziati dal Pnrr e l’internazionalizzazione dell’ecosistema italiano. Ha inoltre evidenziato l’importanza dell’uso dei dati per il futuro del settore.
Alberta Pasquero, Amministratore Delegato di Bioindustry Park Silvano Fumero S.p.A. Società Benefit è stata tra i protagonisti del panel “’I Territori e l’Open Innovation: Ecosistemi a confronto” insieme a Andrea Paolini Direttore Generale Fondazione Toscana Life Sciences, Stefano De Monte, Cluster Manager del Cluster Scienze della Vita del Friuli Venezia Giulia e Marco Gorini board member di Federated Innovation @Mind. Un confronto da cui è emersa la rilevanza dei luoghi dove si fa innovazione, quali spazi d’incontro e di condivisione in una prossimità che deve diventare condivisione di sfide comuni e di fiducia finalizzata al coinvolgimento delle persone. Indispensabile è infatti rafforzare la creazione di hub di dialogo strategici che sappiano cogliere le nuove idee e farle crescere, agendo con flessibilità e competenza. Tutti gli attori hanno sottolineato come l’evoluzione nazionale delle Scienze della Vita passi dal rendere le iniziative regionali strategie sistemiche a livello Paese, in grado di integrare formazione, ricerca e impresa in una visione nazionale condivisa.
Nel suo intervento Alberta Pasquero ha illustrato il modello di governance pubblico-privata del Bioindustry Park che ha coniugato capacità industriale e l’interesse generale garantendo la crescita costante del Parco, oggi hub dell’innovazione nel settore Life Science in Piemonte. E sul tema ha delineato la necessità di fare un passo in più per: «transitare verso un’idea di open collaboration volta a nobilitare il rapporto tra pubblico e privato per renderlo più efficace ed efficiente. Solo lo scambio di culture e il confronto tra esperienze e visioni diverse potrà accompagnare la crescita e l’innovazione nel nostro paese».
Il sincero apprezzamento per l’evento, che ha riunito per il secondo anno i principali attori nazionali del settore, è stato sottolineato da tutti i partecipanti accompagnato dall’impegno dei promotori, giunto a fine convegno, di riproporre l’appuntamento il prossimo anno con destinazione Bioindustry Park. Un invito che accogliamo grande entusiasmo, molto lieti di poter ospitare nella nostra sede e in Piemonte l’incontro di una comunità che riflette e continua a lavorare insieme guardando al futuro e alla crescita del settore Life Science nel nostro Paese.